La patata appartenente alla famiglia delle solanacee, fornisce i tuberi che noi tutti bene conosciamo ed utilizziamo in campo alimentare. Questi si generano dall’ingrossamento degli stoloni che dipartono dalla radice e che normalmente rappresentano la riserva nutrizionale di tutta la pianta.
La patata è una pianta originaria del Perù e del Cile e venne importata in Europa e fatta conoscere verso la fine del secolo XVI.
Inizialmente però non venne apprezzata come al giorno d’oggi: le piante provenienti dal Sudamerica non si adattavano alla coltivazione nei climi europei, oltre che l’aspetto sgradevole del tubero poco regolare e quasi antiestetico ne pregiudicava l’utilizzo, tanto da essere creduta responsabile di lebbra, stregoneria ed associato al demonio considerando che la Bibbia non ne menzionava l’utilizzo.
Pertanto il consumo, anche se malvolentieri, venne destinato a contadini, animali e giardini botanici. Solo quando Parmentier verso la fine del 1700 ne illustrò il valore nutritivo, si cominciò a coltivarla in larga misura, affermandosi in Europa soltanto a partire dalla metà del XVIII secolo, con il rapido incremento della popolazione e l’aumento delle necessità di cibo. Infatti la patata insieme al mais, ha un rendimento maggiore rispetto ai cereali in rapporto al tempo di maturazione e quantità di calorie fornite a parità di superficie coltivata. Da qui, il passo al rendersi conto che la patata poteva essere utilizzata anche per preparazioni raffinate fu breve, fino a comparire nei libri di ricette di quel periodo.
La Patata è un alimento di facile digestione, adatta alla dieta di coloro che non possono ingerire grassi e proteine, e industrialmente i tuberi vengono utilizzati per ricavarne Snack, fecola, glucosio ed alcool etilico.
La patata ha un elevato contenuto di carboidrati, sotto forma di amidi, che in parte sono resistenti agli enzimi presenti nello stomaco ed intestino tenue, raggiungendo quasi intatti l’intestino crasso dove ha effetti fisiologici pari a quelli delle fibre alimentari.
Contiene Vit C, Vit. B5 e Potassio oltre a tracce di tiamina, riboflavina, folati, niacina, magnesio, fosforo, ferro e zinco. Insieme alla Cipolla è inoltre l’alimento con le quantità più significative di selenio e litio.
Occorre utilizzare la patata ben matura perché, come molte Solanacee (per esempio il pomodoro), la patata contiene diverse tossine, come la solanina. Infatti quest’ultima è soprattutto presente nelle parti verdi, nei fiori e nei germogli e non è eliminata dalla cottura. L’ingestione di solanina provoca raramente la morte, ma può causare delle emorragie, specie alla retina.
I tuberi delle patate vanno conservati al buio, per evitare la germogliazione, e non ingeriti se compaiono fiori o germogli sulla buccia. La patata contiene anche lectine, che però sono distrutte dalla cottura, costituendo un ruolo difensivo della pianta stessa nei confronti degli insetti, il suo frutto è tossico.
Trova il suo utilizzo anche in campo Medicinale utilizzato come impacco per Eritemi solari, scottature e occhi stanchi, e come decotto per Leucorrea e Tosse asinina o convulsiva. Viene utilizzato per lavarsi le mani e renderle morbide e belle oltre che per la preparazione di detersivo per capi delicati come tulle o indumenti di seta o lino.
L’orto Pauline questo anno si prepara a giugno a raccogliere le patate piantate circa due mesi fa.