Avete mai sentito parlare di Gemmoderivati?
Il gemmoderivato non è altro che un estratto liquido ottenuto dalle gemme, ma anche dai giovani getti, giovani radici e altri tessuti embrionali o meristematici freschi: queste sono la parti della pianta più ricche di auxine, gibberelline, fattori di crescita, enzimi, proteine e acidi nucleici. Inoltre sono particolarmente apprezzati perché contengono principi attivi diversi dal resto della pianta adulta, sia dal punto di vista qualitativo, che quantitativo.

A differenza delle Tinture madri che vengono macerate in una miscela di acqua e alcol, i gemmoderivati si estraggono prima grazie a una miscela di glicerina e alcol, dove il rapporto tra la pianta fresca e il prodotto finito è 1:20; i gemmoderivati però non vengono utilizzati puri, ma vengono ulteriormente diluiti alla prima decimale Hahnemanniana dove una parte di macerato viene diluita con 9 parti di una miscela di alcol 50%, glicerina 37% e acqua 13%.

Questo tipo di estratto secondo la Farmacopea Francese si conserva molto bene nel tempo grazie alla presenza dell’alcol e della glicerina, si tratta di ben 5 anni se tenuto al riparo dall’aria e dalla luce.

I gemmoderivati più conosciuti sono quelli di Tiglio, Biancospino, Rosa canina e Vite.

In Tenuta Pandolfa siamo pronti per affrontare questo nuovo 2020, e chissà magari iniziando proprio da un buon gemmoderivato.