Lo Zenzero è una spezia da sempre presente sugli scaffali delle drogherie e delle erboristerie, apprezzata già nel Medioevo è stato abbandonata e sconosciuta per lunghi decenni, oggi invece appartiene, secondo dati Istat, ad un prodotto alimentare di largo consumo.
Appartenente alla famiglia delle Zingiberaceae, dello Zenzero sono misteriose le origini del nome ma le sue proprietà sono conosciute da millenni nei paesi originari del Sud Est Asiatico contro tosse, raffreddore, reumatismi, reflusso gastro-esofageo, meteorismo, e per la sua attività antimicrobica viene tutt’ora servito in accompagnamento a piatti a base di pesce.
Lo Zingiber officinale è una pianta erbacea perenne di portamento eretto, può raggiungere l’altezza di 1 metro, con radice rizomatosa e spessa. Ogni anno emette un fusto verde con foglie strette e lunghe, i fiori sono bianchi o gialli e raccolti in una spiga. Coltivata in tutte le regioni tropicali, soprattutto in India. La droga è rappresentata dal rizoma che contiene i principi attivi della pianta quali: composti fenolici antiossidanti e olio essenziale, composto in prevalenza da zingiberene, gingeroli, shogaoli e resine.
Se consumato fresco o come infuso la presenza dei gingeroli e gli shogaoli esercita un’attività antinfiammatoria capace di prevenire l’ulcera gastrica, e di combattere l’eccesso di muco nelle vie respiratorie, ma anche un’attività antimicrobica utilizzata per combattere i malesseri da raffreddamento.
L’olio essenziale invece se diluito in oli vegetali viene utilizzato in massaggi antireumatici, traumi muscolari e cervicale. In Aromaterapia invece: se inalato ha un attività rigenerante, migliora la concentrazione, contrasta la timidezza e la paura; se messo in batuffolo di cotone contrasta nausea e mal d’auto.
Il rizoma essiccato, generalmente commercializzato in polvere, è impiegato come spezia in cucina, utilizzato soprattutto in risotti, carni e dolci.
Nel fondo dello stomaco, dei reni e del polmone,
Lo zenzero bruciante si impone con ragione.
Spegne la sete, rianima, stimola il cervello.
In vecchiaia risveglia nuovamente l’amore.
Scuola Medica Salernitana, XII secolo.