Il nome Valeriana viene dal latino “valere”: essere sano, avere forza. È una pianta a fioritura estiva che cresce in sottoboschi umidi o vicino a corsi d’acqua. Diffusa in Europa, Asia e Nord America, veniva utilizzata già in epoca romana come testimoniano gli scritti di Plinio il Vecchio, naturalista del I secolo d.C.

Fu però un medico egiziano nel IX secolo a descrivere scientificamente le virtù di questa pianta, portata in Africa da alcuni mercanti orientali.

Contiene oli essenziali, alcaloidi e flavonoidi che le conferiscono numerose proprietà benefiche: controlla gli stati d’ansia, favorisce il sonno e funge da sedativo per l’irritabilità dello stomaco. Ha proprietà antispastiche, ansiolitiche e ipnotiche. Viene usata contro mal di testa, difficoltà di concentrazione e isteria.

Popolarmente viene chiamata “erba dei gatti” perché possiede poteri psicoattivi verso questi felini. C’è chi ha usato con successo la valeriana per curare l’epilessia, come il botanico e naturalista italiano Fabio Colonna nel 1500. I suoi principi attivi infatti agiscono sul sistema nervoso dell’uomo, in particolare sul sistema nervoso autonomo che regola lo stato di calma e quiete. Se usata per lunghi periodi o in dosi eccessive può causare ipertensione e tachicardia. Il suo utilizzo è controindicato in gravidanza o in bambini di età inferiore ai sette anni.

Nell’orto Pauline si può trovare questa pianta, assieme a numerose essenze vegetali, verdure e frutti di stagione.